Le risposte alla domanda sono molteplici. Get up and goals! ha scelto quattro fondamentali motivi sociali e didattici per affrontare questo tema a scuola. Innanzitutto è necessario fornire agli studenti i dati e le cifre reali del fenomeno, e sottrarlo all’alone di negatività che lo accompagna, anche a causa di inopportune strumentalizzazioni politiche.
- Le migrazioni hanno caratterizzato la presenza dell’homo sapiens sulla Terra fin dal suo apparire e costituiscono un fattore ineliminabile di trasformazione. Il mondo come lo conosciamo oggi è costruito dagli spostamenti di donne e uomini, avvenuti sia in epoche antichissime, sia in periodi recenti. Questi spostamenti sono alla radice delle costanti evoluzioni delle società globali in cui viviamo.
- Negli ultimi anni il mondo dell’informazione ha contribuito ad alimentare un clima di sospetto e di aperta ostilità e conflitto nei confronti del fenomeno migratorio, spesso presentato come “invasione”. La scuola, stimolando lo spirito critico, contribuisce a correggere tali distorsioni indicando fonti di informazioni più responsabili ed eticamente più obiettive.
- Man mano che le società europee diventano più multiculturali, assume maggiore importanza lo studio dei fenomeni migratori considerando quali siano i fattori di espulsione dai paesi di origine, spesso segnati dalla presenza coloniale europea, e quali siano i fattori di attrazione dei paesi di approdo. Una comprensione simile può aiutare a promuovere il rispetto per la diversità e a rafforzare la coesione sociale.
- Sebbene la migrazione causi problemi nei paesi di origine, come la perdita di personale qualificato, e provochi sensazioni di insicurezza nei paesi di destinazione, spesso amplificate dai mass media, essa produce anche benefici per i paesi ospitanti, come nuove idee, più ricchezza, più lavoratori.... e implica benefici per il paese di origine, come le rimesse inviate da coloro che emigrano.