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Migrazioni: “Liberi di muoversi? Dipende”

- Com’è stato questo gioco?
- Noiosissimo!
- E perché?
- Perché dovevo stare sempre ferma!
- Che paese ti è capitato?
- Somalia!
(Conversazione dal laboratorio sulle migrazioni
all'ICG Guido Pitocco di Castelnuovo di Porto)

Alcuni hanno provato eccitazione, altri noia e frustrazione. Il gioco con cui la scorsa settimana il CISP ha aperto il laboratorio sulle migrazioni alla scuola media Guido Pitocco di Castelnuovo di Porto (RM) ha immediatamente catturato l’attenzione degli studenti. Si chiama “Liberi di muoversi? Dipende” ed è stato ideato e sperimentato in classe dalla Professoressa Albina Rumeo, insegnante di lettere dell’IC Parco della Vittoria di Roma, adattando l’Unità di Apprendimento a tema migrazioni. Il gioco è anche stato presentato agli insegnanti europei durante lo scorso Seminario Internazionale di Olomouc.

Scopo del gioco è far comprendere agli studenti che le migrazioni sono un processo globale, dar loro occasione di empatizzare con i migranti e decentrare il loro punto di vista dalla sola esperienza personale.

All’inizio del gioco il caso ha attribuito a ciascuno studente una diversa cittadinanza – Italia, Ecuador, Somalia, Stati Uniti, Cina, Afghanistan, Emirati Arabi, Romania ecc. A seconda del paese di appartenenza lo studente poteva muoversi entro un raggio più o meno ampio: rimanere seduto sulla sua sedia, cambiare sedia, camminare liberamente nella stanza oppure uscire dalla stanza.

Simbolicamente, queste azioni rappresentavano la libertà di movimento che ciascun passaporto permette a chi lo detiene.

Gli studenti dei paesi con passaporto più forte, che potevano uscire dalla stanza, hanno giocato tra loro e si sono divertiti. Gli altri hanno sperimentato alcuni minuti di noia, hanno guardato gli altri uscire e si sono sentiti esclusi.

Il gioco ha suscitato emozioni inequivocabili e convinto gli studenti che fosse “ingiusto” – come hanno dichiarato più volte – che non tutti avessero le stesse possibilità e che alcuni potessero divertirsi (viaggiare) più di altri.

Il laboratorio è poi continuato con altre attività che richiedevano una continua interazione e un confronto tra le diverse possibilità di muoversi nel mondo a seconda del paese di provenienza. Alla fine gli studenti hanno potuto rispondere a quattro domande importanti sul tema.

  1. Che cos’è un passaporto?
  2. Che cos’è un visto?
  3. Che cos’è il passport index?
  4. Per quali motivi i passaporti di alcuni paesi sono più “deboli” degli altri?

A chiudere il laboratorio, alcune riflessioni a partire da un famoso articolo della giornalista italo-somala Igiaba Scego pubblicato sulla rivista Internazionale, “Viaggiare è impossibile se non sei nato nel paese giusto”.

Istruzioni, approfondimenti e materiali per proporre questo laboratorio anche ad altre classi saranno presto disponibili tra le risorse educative di questo sito. La condivisione di esperienze, strumenti e risorse, è infatti fondamentale per la costruzione di una viva e attiva comunità di insegnanti che si impegnano nell’Educazione alla Cittadinanza Globale e sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il progetto Get Up and Goals! e questo sito saranno la piattaforma sulla quale gli insegnanti potranno conoscersi, dare visibilità al proprio lavoro e prendere ispirazione dal lavoro dei colleghi, ovunque essi siano basati.

Ringraziamo oggi la professoressa Albina Rumeo per aver condiviso con noi la sua esperienza e la sua creatività e tutti gli insegnanti che continueranno a farlo mettendo a disposizione della comunità le proprie risorse e dunque agendo davvero secondo le ispirazioni della cittadinanza globale.

Vi ricordiamo infine che la prossima settimana si terrà a Vienna la Conferenza Internazionale su Migrazioni e SDGs nell’educazione alla cittadinanza globale, organizzata dal partner Suedwind nell’ambito del progetto. Seguite la pagina Facebook di Get Up and Goals! per aggiornamenti live.

 

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Ultima modifica il Martedì, 07 Maggio 2019 12:49