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Perché parlare di migrazioni a scuola?

Le risposte alla domanda sono molteplici. Get up and goals! ha scelto quattro fondamentali motivi sociali e didattici per affrontare questo tema a scuola. Innanzitutto è necessario fornire agli studenti i dati e le cifre reali del fenomeno, e sottrarlo all’alone di negatività che lo accompagna, anche a causa di inopportune strumentalizzazioni politiche.

  1. Le migrazioni hanno caratterizzato la presenza dell’homo sapiens sulla Terra fin dal suo apparire e costituiscono un fattore ineliminabile di trasformazione. Il mondo come lo conosciamo oggi è costruito dagli spostamenti di donne e uomini, avvenuti sia in epoche antichissime, sia in periodi recenti. Questi spostamenti sono alla radice delle costanti evoluzioni delle società globali in cui viviamo.
  2. Negli ultimi anni il mondo dell’informazione ha contribuito ad alimentare un clima di sospetto e di aperta ostilità e conflitto nei confronti del fenomeno migratorio, spesso presentato come “invasione”. La scuola, stimolando lo spirito critico, contribuisce a correggere tali distorsioni indicando fonti di informazioni più responsabili ed eticamente più obiettive.
  3. Man mano che le società europee diventano più multiculturali, assume maggiore importanza lo studio dei fenomeni migratori considerando quali siano i fattori di espulsione dai paesi di origine, spesso segnati dalla presenza coloniale europea, e quali siano i fattori di attrazione dei paesi di approdo. Una comprensione simile può aiutare a promuovere il rispetto per la diversità e a rafforzare la coesione sociale.
  4. Sebbene la migrazione causi problemi nei paesi di origine, come la perdita di personale qualificato, e provochi sensazioni di insicurezza nei paesi di destinazione, spesso amplificate dai mass media, essa produce anche benefici per i paesi ospitanti, come nuove idee, più ricchezza, più lavoratori.... e implica benefici per il paese di origine, come le rimesse inviate da coloro che emigrano.
Ultima modifica il Giovedì, 14 Marzo 2019 17:54