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Come affrontare un tema complesso a scuola attraverso l’ECG

Questo è il quarto articolo della serie: "ECG: istruzioni per l'uso". Scarica tutti gli articoli nell'apposita sezione della nostra Biblioteca.

Distribuire il tema in più anni scolastici
Per i temi dell’ECG non basta un anno scolastico

Se utilizziamo l’ECG come selettore curricolare e quindi inseriamo nella progettazione alcuni dei grandi temi/problemi trattati da questa proposta formativa, scopriremo subito che ambiente, migrazioni, diritti, disuguaglianze sono temi complessi che richiedono di essere analizzati da più punti di vista e con strumenti diversi, in situazioni spaziali e temporali differenti. Prendere in esame tutte queste componenti in modo adeguato richiederebbe un tempo che la progettazione didattica annuale non sempre può permettersi. Eppure è proprio nell’analisi della complessità che risiede una delle valenze formative principali dell’ECG e quindi non si può rinunciare a questa dimensione. Inoltre, proprio perché sono problematiche complesse, gli insegnanti tendono a trattarli nell’ultimo anno del proprio ciclo, sperando che gli studenti abbiano raggiunto una maturità e una capacità di analisi maggiori. Ma in questo modo tutti questi grandi problemi andrebbero a confluire nell’ultimo anno, quando ci sono anche altre priorità e il tempo scuola è sempre troppo poco. Come fare allora?

Percorsi di insegnamento e apprendimento da progettare nel corso del curricolo verticale

Una soluzione può essere trovata nel vedere ciascuno dei grandi temi/problemi dell’ECG come un percorso di insegnamento e apprendimento, costituito da tante attività didattiche modulari distribuite nel corso degli anni, ciascuna centrata su uno specifico aspetto del tema generale, ma tematizzate su argomenti via via più complessi in relazione alla maturità e alle capacità degli studenti. Il percorso di insegnamento e apprendimento può ritrovare il suo filo logico e la sua dimensione di complessità in un prodotto realizzato dai ragazzi, in cui progressivamente si vanno ad aggiungere i contributi delle nuove attività didattiche portate a termine (ad esempio un elaborato, o un’azione di cittadinanza). Una progettazione del genere può essere fatta dal consiglio di classe tenendo in conto gli anni a disposizione del proprio ciclo di studi. Ma sarebbe molto meglio se una idea di questa verticalità fosse concordata anche con i cicli precedenti o successivi. 

Troppo spesso, infatti, gli insegnanti dei cicli inferiori si sentono in dovere di trattare con i propri studenti tutti i temi che ritengono importanti per la formazione della persona e del cittadino. E così propongono fin dalla primaria argomenti come il lavoro minorile, la fame nel mondo, la distruzione dell’ambiente naturale ed altro ancora. Ovviamente non lo possono fare se non a un livello semplificato, ma quando gli studenti passano ai cicli successivi e si vedono riproporre gli stessi problemi, la loro reazione può essere di stanchezza e disinteresse. Non è semplice costruire un curricolo verticale innovativo che permetta di affrontare tematiche complesse sia a livello disciplinare che interdisciplinare, in particolare perché bisogna mettere in discussione l’ordine canonico in cui le materie sono presentate negli anni scolastici. Ma è una sfida che le scuole si devono porre, dato che, in ogni caso, non sarà l’editoria classica dei libri di testo a risolvere il problema.

Un esempio: una possibile progettazione verticale del tema “CAMBIAMENTO CLIMATICO”

---> Continua la lettura scaricando l'intero documento: https://www.getupandgoals.it/biblioteca/ecg-istruzioni-per-l-uso/come-affrontare-un-tema-complesso-a-scuola-attraverso-l-ecg

 


Autrice

Marina Medi: Ha insegnato italiano e storia. Dal 1993 è formatrice degli insegnanti in particolare sulla progettazione curricolare di storia. Fa parte del direttivo dell'associazione IRIS ed è socia di Clio92 e del CRES Mani Tese.

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Ultima modifica il Martedì, 09 Giugno 2020 17:18