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Andare e venire: una riflessione personale

Jacquie Ayre è Global Learning Education Officer al Liverpool World Centre e si occupa del progetto Get Up and Goals!
Di seguito riportiamo le sue impressioni dopo la partecipazione al seminario internazionale per docenti che si è tenuto a Vienna lo scorso maggio.

L’articolo originale, in inglese, è pubblicato qui: From coming and going: a personal reflection.

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Un aspetto importante della recente conferenza tenutasi Vienna è stato quello di dare agli e alle insegnanti l’opportunità di condividere le loro esperienze riguardo all’integrazione di minori rifugiati e richiedenti asilo nelle loro comunità, scuole e classi.

Un altro obiettivo era quello di incoraggiare la discussione su come sviluppare risorse didattiche stimolanti per aiutare l’apprendimento delle tematiche relative a migrazione economica e richiedenti asilo.

In questo senso il discorso della Professoressa Neda Forghani-Arani dell’Università di Vienna – tra i relatori principali della conferenza – si è rivelato particolarmente interessante, poiché riguardava il modo in cui gli insegnanti e le insegnanti si trovino diverse volte, nell’arco di una sola giornata, a dover affrontare in classe il tema della migrazione e i relativi commenti che sorgono, siano essi positivi o negativi. Il 2017 è stato ad oggi l’anno che ha registrato la più alta migrazione, mentre nel 2015, su 1,65 milioni di richiedenti asilo nel mondo, 1,3 si trovavano in Europa. La metà di loro era in età scolare. Forghani-Arani ha parlato di una “nuova normalità” nella quale gli insegnanti devono lavorare per supportare i minori migranti, che sono spesso vulnerabili e spesso costretti a cambiare scuola frequentemente. Pur cercando di dare il meglio, molti insegnanti mancano di formazione e risorse adeguate.

In molte classi europee gli insegnanti devono lavorare sull’integrazione di ragazzi e ragazze che arrivano da paesi diversi. Inoltre in alcuni casi gli studenti e le studentesse hanno opinioni, anche molto forti, che sono basate su disinformazione, fake news e politiche dissociate dai fatti reali. Tutto questo può portare a situazioni di tensione in classe.

Sviluppare strategie di apprendimento che incoraggino gli studenti ad approfondire i fatti, ascoltare storie vere e discutere questi temi in un ambiente sicuro offre migliori prospettive. Incorporare l’apprendimento globale nei curricoli scolastici permette agli insegnanti di accedere ad un vasto panorama di tecniche di insegnamento e affrontare senza paure le tematiche imposte dalla “nuova normalità”.

 

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Ultima modifica il Lunedì, 23 Settembre 2019 07:41